La vera apologia di Socrate seguita da Il monologo di Momo by Kostas Vàrnalis

La vera apologia di Socrate seguita da Il monologo di Momo by Kostas Vàrnalis

autore:Kostas Vàrnalis [Vàrnalis, Kostas]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Crocetti
pubblicato: 2024-05-15T00:00:00+00:00


Parte quarta

1. Basta, mi sono stufato di giocare con voi… È ora che vi spieghi anche la mia filosofia… Perché vi rabbuiate?… Non vi piacciono le teorie, eh? Preferireste una storiella zozza. Per dire, come qualmente una volta Teodote mi saltò addosso… Ma non ho tempo adesso. È necessario, prima che io muoia, che si sappia che Socrate aveva capito gli errori del suo insegnamento, e si era pentito… In verità, a Teodote avevano detto che forse non mi piacevano le donne – a me! E si impermalì. Si mise in testa che doveva riuscirci con me. Mi invitava ogni tanto nella sua villa per discutere di filosofia.109 E capitava sempre che si lavasse, si ungesse, e provasse nuda le sue nuove danze davanti a me. “In qualità di uomo superiore,” mi diceva, “di certo non equivocherai”… Poi si distendeva sul divano a pancia in su per riposarsi, mi faceva sedere accanto a lei, e mentre il suo grembo caldo e luminoso andava su e giù rapidamente, io le parlavo… dell’immortalità dell’anima. All’improvviso mi interrompeva a metà e mi diceva: “Conosco esattamente sessantanove modi di fare l’amore”. E io mi davo alla meditazione. “Cos’hai?” mi chiedeva. “Provo a capire quale dei tuoi sessantanove modi è… il più filosofico, assoluto”…

Voci dal pubblico: “Qual è? Qual è?”

2. Vedete che bisogna conoscere anche la filosofia? Così anche Teodote, come voi, mi interrogava una volta e poi un’altra… “Qual è?” Finché un giorno, per liberarmi di lei, le dico: “Il modo sta nel… picchiare prima la donna senza remore né pietà, e nel momento in cui si acciambella strillando sul pavimento e trema con tutto il corpo, girarla…”. Allora quella diavolessa si strinse attorno a me e socchiudendo languidamente gli occhi mormorò con tono svenevole: “Picchiami”.

3. Queste cose non ve le racconto solo per stuzzicarvi. Ho cercato un modo per introdurvi alla mia filosofia… Di nuovo vi rabbuiate? Siete greci antichi e avete paura del pensiero!… State cheti! “Giudici di Zeus” come voi non è il caso che si rompano la testa. Con la birra che mi rimane, adesso metterò in burla anche la mia stessa filosofia. Da intelligenti Ateniesi purosangue110 capirete appena che, se non esiste una “forma” assoluta nelle pose amorose, non esiste nemmeno nelle “questioni elevate”.

4. Anzitutto io non sono un filosofo. Non ho creato nessun “sistema” mio, luminoso tempio del Pensiero con colonne, candelabri, Sacro Altare e sancta sanctorum. Avevo trovato soltanto un mio proprio “metodo” di pensiero. L’Ombelico del Mondo,111 affumicato e imprevedibile, mi ha dato un certificato di sapiente e non di filosofo. E non mi paragonò al grande Pitagora, a Empedocle, ad Anassagora e tanti altri, bensì a Sofocle ed Euripide – due poeti! Sembra che abbia voluto schernire sia loro, attestando che sanno meno del mio proprio “nulla”, sia me, mettendomi alla stessa stregua di due celebri “aeriloqui” – loro del cuore, e io della meditazione. Anche i miei amici non mi chiamavano filosofo, bensì “maestro” e “signor presidente”.

5. Il Fumo divino di Delfi, che mi ha reclamizzato in tutto il mondo come sapientissimo, non scherzava.



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